I simboli del Natale ortodosso

Hristos se rodi! Come probabilmente saprai, oggi si festeggia il Natale ortodosso, celebrato secondo l’antico calendario giuliano (per la Chiesa ortodossa, oggi è il 25 dicembre). Il saluto che ti ho rivolto all’inizio del testo significa “È nato Cristo”. A questa frase si risponde con “Vaistinu se rodi” (È nato per davvero).

I giorni di Natale sono particolarmente belli e ricchi di tradizione. Il giorno della vigilia si chiama Badnji dan, mentre la sera della vigilia è Badnje veče. Il simbolo del Natale ortodosso è il “badnjak”, albero di quercia, molto simbolico e rituale fin dai tempi pagani. Come vedi, le parole “badnji”, “badnje”, “badnjak” si assomigliano. La loro origine rispecchia l’essenza della vigilia, proprio come nella tradizione cattolica. Queste parole vengono dal verbo “bdeti”, oggi un po’ arcaico, il quale significa “vegliare”, “rimanere svegli”. “Bdenje” come “vigilia”, “veglia”, “attesa”. Il giorno della vigilia, molto presto, ci si reca nel bosco per tagliare un ceppo del badnjak e portarlo a casa. Lo si lascia vicino al portone e soltanto la sera, prima della cena, lo si introduce dentro la casa, insieme alla paglia. Ho condiviso alcuni momenti rituali della vigilia nella mia famiglia, puoi vederli nelle mie storie su Instagram seguendo questo link: https://www.instagram.com/serbo.per.italiani/

Un altro simbolo importante è la “česnica“, ovvero il pane rituale. In alcune regioni questo pane si prepara e mangia durante la vigilia, nelle altre il giorno di Natale, in alcune persino una settimana dopo il Natale, il giorno chiamato „mali Božić“. Anche la ricetta varia. Il pane può essere fatto di grano tenero oppure di farina di mais, come dalle mie parti. Ciò che non cambia sono i simboli che si introducono nell’impasto. Il simbolo più importante è la moneta. Chi la trova nel proprio pezzo, avrà molta fortuna e prosperità per tutto l’anno. La ricchezza, la fertilità, la salute e la gioia sono rappresentate dai chicchi dei diversi cereali e dalle bacche di corniolo – dren – frutto dal valore sacro per noi. I menù della vigilia e del Natale sono diversi poiché, durante la vigilia, l’intera nazione osserva il digiuno ortodosso, mentre a Natale sono concessi tutti i cibi, sia di origine vegetale che animale.

La tradizione prevede la presenza di una persona dal ruolo importante. Si chiama „položajnik“ e può essere rappresentata dal primo ospite che entra nella casa oppure, più comunemente, dal più piccolo membro della famiglia. Il „položajnik“ attizza il fuoco pronunciando le parole rituali, dedicate alle numerose scintille, simbolo di luce, ricchezza spirituale, benessere, salute e gioia. Dopo aver svolto il suo compito, il „položajnik“ riceve dei doni.

Inoltre, c’è una figura leggendaria – Božić Bata – il corrispettivo ortodosso del Babbo Natale.

Spero di averti avvicinato un po’ l’atmosfera delle nostre feste natalizie. Naturalmente, ogni regione ha le proprie particolarità ed è sempre bello conoscerne le differenze. Se hai qualche curiosità o vuoi condividere le tue impressioni, non esitare a scrivermi.

Che tu sia credente o meno, cristiano o no, ti faccio i miei più sinceri auguri. Ti auguro un bellissimo Natale e un anno ricco di esperienze e scoperte, pieno di vitalità e di slancio nell’intraprendere i progetti che ti stanno a cuore, ma anche un anno di amore e comprensione verso te stesso/stessa e verso i tuoi cari.

MIR BOŽJI, SREĆAN BOŽIĆ!

Milica Marinkovic 

SERBO PER ITALIANI

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