Enrico Vigna a Trieste – Un aspetto di storia mai raccontata

Cari amici,

Siamo lieti di potervi invitare a questo importante incontro che si svolgerà

giovedì 16 novembre alle ore 18

presso la sala della Comunità religiosa serbo-ortodossa di Trieste

sita in via Genova 12

Il conflitto in cosiddetto “Kosovo” e nella ex Jugoslavia ci dice molto di quanto accade oggi alle frontiere orientali dell’Europa e nel resto del monto.

Le potenze occidentali fecero del “Kosovo” un laboratorio per definire il modus operandi con cui in questi anni è stata pianificata la destabilizzazione di Libia, Siria, Venezuela, Nicaragua, Iran, Kazakistan, Ucraina ecc.

Le conseguenze del conflitto sulla popolazione e sul territorio interessato, in termini di distruzione di vite umane, di infrastrutture e dell’ambiente, con la contaminazione da uranio impoverito, che ancora oggi continua a mettere le vittime, sono quanto osserviamo ancora oggi, anche in Ucraina, ad esempio.

Osservare il passato è indispensabile per comprendere il presente e smascherare la propaganda bellicista che ci vuole arruolare nell’escalation promossa dalla NATO.

Enrico Vigna è stato portavoce per l’Italia del nord del Tribunale Ramsey Clark (ex Ministro della Giustizia USA) per i crimini di guerra nella ex-Jugoslavia e delegato del WPC (World Peace Council, Consiglio Mondiale della Pace). Attualmente è cofondatore del Centro Iniziative per la Verità e la Giustizia, oltre che Presidente dell’Associazione di Solidarietà SOS Yugoslavia-SOS Kosovo Metohija e collaboratore dello Xinjiang Report per l’ONU del Laboratorio BRICS, dell’International Diplomatic Institute (IDI), dell’EURISPES e del Centro Studi per Eurasia-Mediterraneo (CeSEM).

Il suo libro, che presenteremo “KOSOVO 1999. Albanesi e milizie di Autodifesa per la Jugoslavia” ricostruisce nel dettaglio la collaborazione della malavita UCK di matrice terrorista con l’Occidente, cui unico scopo era la secessione del Kosovo e Metohija attraverso il terrore propagato anche nella stessa comunità albanese.

Pagine di orrore ma anche di dignità dei resistenti. Le assurdità della non democrazia: i sindaci del cosiddetto “Kosovo”, eletti con il 4% di votanti, subito riconosciuti dall’ambasciatore americano, l’unico titolato a distinguere il “bene” dal “male”.

Sin dagli anni Ottanta del secolo scorso, l’USA e l’Occidente incoraggiano la persecuzione e il terrore in Kosovo e Metohija contro i serbi che decisero di resistere e rimanere nella loro terra sacra e contro gli albanesi fedeli alla Jugoslavia. I serbi, gli altri slavi del Sud e le comunità dell’Aquila (gli albanesi) vivevano in pace, sino all’arrivo del dollaro e delle sue congiure egemoniche.

Questo libro, pieno di documenti e testimonianze, che Enrico Vigna ha raccolto di persona in Kosovo e Metohija negli ultimi 25 anni, testimoniano resistenza, dignità e difesa della civiltà composta dai serbi e dagli albanesi che non volevano la guerra.

Ringraziamo in anticipo per l’attenzione e speriamo che riuscirete a rendere più significativo il nostro evento con la vostra partecipazione.

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