Operazione “Tempesta”

Il 4 agosto 1995 l’esercito del generale croato Gotovina aveva dato l’inizio all’operazione “Tempesta” (Oluja) uccidendo circa 2.000 e espellendo circa 250.000 cittadini di origine serba dalla regione Krajina, sita all’Est della odierna Croazia, che fino a quel giorno e da diversi secoli era popolata dai serbi, che ancora il padre dell’imperatrice Maria Theresia e poi i suoi discendenti, avevano richiamato e spostato, dal sud della Serbia odierna, a partire dal 16° secolo, per proteggere i confini dell’Impero Austro-Ungarico dalla minaccia dei turchi mussulmani. Fu un ruolo che i serbi hanno svolto benissimo per tre secoli fino alla dissoluzione dell’impero ottomano.

Durante questa operazione “Tempesta” (Oluja) furono cacciati dalle loro terre anche i serbi che vivevano da secoli in Dalmazia, Slavonia ecc.

A titolo di esempio, la famiglia del famoso inventore e scienziato Nikola Tesla, a cui dobbiamo la corrente alternata che utilizziamo e il motore a propulsione elettrica, era composta proprio dai generali dell’esercito serbo impegnati a combattere i turchi per conto dell’esercito Austriaco e dai prelati serbo-ortodossi. La maggior parte dei famigliari di Tesla furono sterminati durante la Seconda Guerra Mondiale nel campo di concentramento di Jasenovac in quanto i croati durante la seconda guerra mondiale, con la autoproclamata “NDH”, facevano parte dell’alleanza nazista e i serbi di quella degli alleati (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia).

Lo Stato Indipendente di Croazia (in croato: Nezavisna Država Hrvatska, abbreviato in NDH) era uno Stato fantoccio di Italia e Germania, durante la Seconda Guerra Mondiale, che comprendeva la maggior parte dell’odierna Croazia e dell’attuale Bosnia ed Erzegovina. Venne istituito il 10 aprile 1941 su parti del territorio che già erano parte della Jugoslavia, dopo l’occupazione militare delle forze congiunte italo-tedesche. Questo Stato croato, alleato delle Potenze dell’Asse ebbe il governo che fu posto sotto il controllo del gruppo nazionalista di estrema destra denominato Ustascia (Ustaše) e del suo capo sanguinario Ante Pavelić.
Come dopo la Seconda guerra mondiale gli italiani persero le loro case in Istria, così durante la guerra degli anni 90 in ex Jugoslavia i serbi persero tutto quello che possedevano In Croazia, mentre nessun croato perse alcuna proprietà in Serbia.

Questi orribili crimini di pulizia etnica, compiuti a danno dei serbi, sia durante la II guerra mondiale a Jasenovac, che poi con l’operazione “Tempesta” (Oluja) nel 1995, non vengono mai nominati dai vertici croati, e anzi, loro proprio in questi giorni celebrano questa operazione “Tempesta” (Oluja) come una festa nazionale e questo nel totale silenzio della Unione Europea che fa finta di non sapere e non capire, come anche per tanti altri crimini che subirono i serbi in Bosnia e di cui non conviene ricordare per non turbare la narrativa ufficiale dell’epoca che, per giustificare il coinvolgimento della NATO, che deve sempre apparire come una forza di “bene”, doveva giustificarlo inventando un unico colpevole, i serbi.

Tutto ciò è ingiusto e stomachevole. Fa venire la rabbia ed un senso di impotenza e ancora di più fa venire la voglia di resistere a testa alta nonostante la menzogna di cui la propaganda occidentale si è sempre servita alla pari di qualsiasi autocrazia contro la quale poi hanno pure il coraggio di puntare il dito.

La gran parte di noi serbi che viviamo in Italia abbiamo fatto parte di queste colonne, in quanto i nostri genitori e nonni sono scappati proprio da quelle terre, oppure le abbiamo viste con i nostri occhi quando sono arrivate ai ridossi di Belgrado.

Bisogna sempre perdonare e andare avanti e cercare di essere i costruttori di pace, però non si può e non si deve dimenticare!

Lidija Radovanović

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